Intervistato da Il Biellese, il presidente della Sezione Lanifici dell'Unione Industriale Biellese, Ettore Piacenza, ha tracciato le prospettive per il 2023 per il comparto e toccato diversi aspetti prioritari: tracciabilità, sostenibilità, manodopera specializzata che il settore richiede.
"Il 2022 è stato un anno molto positivo dal punto di vista della vivacità dei mercati ma è anche stato molto stressante - ha spiegato Piacenza -: a fronte di ordini in crescita, le imprese hanno dovuto fare i conti con enormi ritardi dal punto di vista della logistica e con carenze e rincari delle materie prime, oltre alla crisi energetica. Ci auguriamo che il 2023 possa essere un anno altrettanto buono in termini di ordini, ma anche meno problematico. Per quanto riguarda i costi energetici, si tratta di cifre che sono comunque 3 volte superiori rispetto al 2021 ma, almeno, dovrebbe esserci più stabilità: un elemento che può permettere alle imprese di gestire la situazione, pur negativa.
Sostenibilità, una scelta di valore
"L’industria tessile come la nostra, che produce alta gamma e lo fa in modo sostenibile, investe molto in innovazione e soluzioni per rispettare la sostenibilità a 360°: ambientale ma anche sociale ed etica - ha precisato il presidente dei Lanifici -. Non è possibile paragonare le condizioni di chi lavora per produrre il fast fashion, sia dal punto di vista etico che di costo della manodopera, con i nostri “specialisti” del saper fare che danno vita al tessile italiano. Credo che, invece, si debba puntare su una maggiore cultura da parte del consumatore, su più consapevolezza. Invece di acquistare 5 capi di bassa qualità, è possibile acquistarne uno solo che è il frutto di una filiera sostenibile e che dura di più nel tempo. Servirebbe più attenzione ad acquistare meno e meglio, a ponderare il valore di ciò che si compra, non solo il costo".
Tracciabilità e digitalizzazione
Piacenza aggiunge: "Nel nostro distretto il percorso verso la tracciabilità è già molto avanzato. Le nostre imprese poggiano su una filiera tracciabile e per la maggior parte rappresentata da partner locali. Inoltre tanti lanifici biellesi sono verticalizzati e perfettamente trasparenti in ogni passaggio. Come imprenditore, credo che il futuro passi dall’utilizzo di strumenti digitali che possono essere un volano nella diffusione della tracciabilità. Piacenza, ad esempio, è capofila dal progetto di innovazione e ricerca “Trick” che utilizza la blockchain per il tessile e coinvolge diversi attori della filiera, a partire da Sistema Moda Italia. Oggi anche i clienti dell’alta gamma stanno chiedendo ai propri fornitori di entrare nella loro blockchain. Credo che questo sia il futuro, per valorizzare l’intera filiera e per riuscire a comunicarla in modo assolutamente trasparente al consumatore finale".
Professionalità qualificate e nuovo paradigma del lavoro
"Ricercare il personale giusto da inserire in azienda è uno dei temi più caldi dell’industria manifatturiera in generale: le professionalità qualificate sono sempre più difficili da reperire - ricorda Piacenza -. Per quanto riguarda il settore tessile, sul territorio è venuta a mancare una filiera della formazione adeguata, che stiamo cercando di ricostruire. Mancano quelli che erano i periti tessili, i periti chimici. Alcuni importanti passi avanti sono stati fatti, come l’ITS TAM e l’Academy di filiera, ma dobbiamo continuare a insistere su questa strada e l’impegno di Uib in questo senso è importante. E’ necessario anche investire su un cambio di paradigma più generale: la visione della fabbrica da parte dei giovani sta cambiando. Ad esempio, molti ragazzi si stanno allontanando da settori che impongono orari più difficili a favore di impieghi con orari fissi, che permettano loro di gestire meglio il tempo libero. Su questo le nostre imprese possono puntare per cercare di attrarre più giovani".