Marco Brugo Ceriotti accanto ad Andrea Bonino durante la riunione della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte ospitata al MeBo
A valle dell'incontro “L’agroindustria piemontese tra nuovi mercati, competitività e resilienza: evidenze per guidare il futuro”, in cui è stata presentata un’indagine promossa dalla Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte in collaborazione con il Research Department di Intesa Sanpaolo, la Sezione Alimentari e Bevande dell'Unione Industriale Biellese ha illustrato i risultati dello studio a cui hanno aderito molte aziende biellesi.
"I risultati emersi dall'indagine sono molto interessanti - ha commentato il presidente della Sezione, Andrea Bonino - e mettono in luce la forza di un settore centrale per l'economia. I problemi non mancano, a partire dai prezzi delle materie prime e dall'incertezza legata agli scenari internazionali, ma le nostre imprese sono solide, innovative e attente a presidiare i mercati internazionali".
L'indagine
Annunciata proprio a Biella da Marco Brugo Ceriotti, presidente Commissione Agroalimentare, nella riunione ospitata al MeBo, l'indagine, che si è svolta tra maggio e giugno, è stata rivolta alle oltre 300 imprese piemontesi del settore agroindustria iscritte a Confindustria, che complessivamente occupano 2.800 addetti.
Nell’attuale complesso contesto, a preoccupare quasi i due terzi delle imprese che hanno aderito all'indagine è il costo delle materie prime e dell’energia, seguito dal peggioramento della domanda interna; più di un terzo teme invece i dazi, e circa il 30% sono quelle preoccupate dai cambiamenti climatici. Tra le imprese intervistate, quasi 9 su 10 esportano. Il 35% delle imprese medio-grandi realizza oltre il 50% del suo fatturato fuori Italia, mentre i due terzi delle micro -piccole realizza meno del 10% del fatturato all’estero. Per fare ancora meglio nei processi di internazionalizzazione le imprese indicano la partecipazione a fiere, puntando anche al supporto di Sace e Ice; la qualità dei prodotti Made in Italy è un fattore di ulteriore sostegno.
D’altra parte, le imprese sono frenate dall’instabilità geopolitica, dalle condizioni fiscali/burocratiche e dai costi di trasporto. Le strategie variano a seconda delle dimensioni: diversificazione dei mercati di sbocco e innovazione tecnologica più indicate dalle imprese medie-grandi; diversificazione dei prodotti e investimenti in capitale umano/competenze più indicati dalle micro-piccole. Alta l’attenzione per le tematiche ambientali, per la digitalizzazione e per l’utilizzo di tecnologie 4.0, favorite anche dall’ingresso di giovani nelle posizioni apicali.
Le parole i Marco Brugo Ceriotti, presidente della Commissione Agroalimentare Confindustria Piemonte
“Guardando avanti, il 2025 ci offre ottime prospettive con previsioni positive sia per fatturato che per investimenti. Non dobbiamo lasciare che l'incertezza ci blocchi, ma trasformare ogni sfida in uno stimolo verso maggiore efficienza e competitività. In questo senso le nuove generazioni rappresentano un’opportunità preziosa che dobbiamo valorizzare per portare nuove idee, energie e innovazione. Solo un’azienda su quattro ha dichiarato di aver adottato un componente under 40 nel board dirigenziale: si tratta di un dato che meriterebbe di essere potenziato”.