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Rappresentanza - News - 17/07/2025

Indagine congiunturale, le previsioni degli imprenditori per il terzo trimestre 2025

Il commento del presidente Uib, Paolo Barberis Canonico, e del presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto

 

L’indagine congiunturale realizzata da Unione Industriale Biellese rispetto alle previsioni degli imprenditori sul terzo trimestre 2025 mette in evidenza la grande prudenza a fronte della crescente incertezza degli scenari geopolitici internazionali.

 

Ecco il saldo fra pessimisti e ottimisti dei principali indicatori sulle previsioni degli imprenditori biellesi dell'industria manifatturiera e del terziario per il terzo trimestre 2025:

  • occupazione:  0,8% (era 5,4% lo scorso trimestre),
  • produzione totale: -17,6%%  (era 7,5% lo scorso trimestre)
  • ordini: -19,1% (era a 3,4% lo scorso trimestre)
  • redditività: - 19,1%  (era a - 12,2%  lo scorso trimestre).

 

Il commento di Paolo Barberis Canonico, presidente Uib

"Il sentiment degli imprenditori è molto prudente e riflette l'elevata incertezza degli scenari geopolitici internazionali. Non si tratta di una crisi come quelle del passato, piuttosto è un clima di attesa in cui i consumi e gli investimenti sono limitati all'immediata necessità e rimandati ad un momento migliore. Sul fronte del commercio internazionale, ora più che mai è importante mantenere la calma, evitare una guerra commerciale e puntare sulla negoziazione: quando anche il quadro dei dazi sarà definito, probabilmente ritroveremo maggiore stabilità e prospettive più chiare".

 

Le parole del presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto

“Il nostro tessuto economico sempre più differenziato, si conferma un’altra volta il principale elemento di stabilità e crescita. Se infatti permangono vocazioni storiche come la mobilità, il Piemonte del 2025 raccoglie con successo le principali sfide connesse alla transizione ambientale e tecnologica. E non è facile farlo in uno scenario dove il futuro economico sembra disegnato da chi guarda negli specchietti retrovisori, piuttosto che alle sfide future. E non va sottovalutata la perdurante riduzione della redditività, legata certo all’incertezza ma anche a norme che continuano a penalizzare chi fa impresa, con un cuneo fiscale che resta tra i più elevati, generando un costo del lavoro che corrode il potere d’acquisto. Su questo come Confindustria dobbiamo continuare ad impegnarci, perché alla fine così si indebolisce il mercato interno e quindi la ricchezza del Paese”.

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