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Energia - News - 30/11/2023

"Serve una politica energetica strutturale e strategica"

L'intervento del vice presidente Uib Paolo Barberis Canonico su Report BielleseGreen di Eco di Biella

 

"La questione energetica è di fondamentale importanza per le imprese e per la società. L’industria, in particolare quella tessile che caratterizza il nostro distretto, è energivora: necessita cioè di importanti approvvigionamenti energetici per realizzare l’intero ciclo produttivo. Ciò significa che l’aumento dei costi energetici, soprattutto quando altamente volatile, impatta pesantemente sulla tenuta del sistema manifatturiero". Così Paolo Barberis Canonico, vice presidente dell'Unione Industriale Biellese con delega a Sviluppo Filiere e Sostenibilità, è intervenuto oggi sul tema dell'energia nell'ambito di Report BielleseGreen, l'approfondimento pubblicato su Eco di Biella.

 

"La crisi delle materie prime energetiche avviata due anni fa, e aggravata poi dalla guerra in Ucraina, ha fatto emergere in modo preoccupante la dipendenza del fabbisogno nazionale da fonti energetiche esterne - ha aggiunto il vice presidente -. Questa fragilità è certamente il frutto delle scelte, o meglio, della mancanza di scelte, degli ultimi 30 anni in materia energetica. La crisi ci ha insegnato che è fondamentale avviare una politica energetica strutturata e strategica, mettendo in atto un piano lungimirante e concreto, che affronti sia l’approvvigionamento che la produzione di energia a livello nazionale".

 

Agire sull'effettiva transizione ecologica verso fonti energetiche più efficienti, come il nucleare

"Se, da un lato, il mercato dell’energia subisce fluttuazioni che dipendono da numerose variabili che per loro natura non sono controllabili, dall’altro ciò che invece andrebbe maggiormente governato, è proprio una politica energetica di ampio respiro, che punti su un’effettiva transizione ecologica dall’utilizzo dei combustibili fossili verso fonti di energia più efficienti - prosegue Barberis Canonico -. Ad esempio, l'Italia ha rinunciato a suo tempo alla produzione di energia tramite la tecnologia nucleare ed è forse giunto il tempo di rivedere questa posizione soprattutto tenendo conto dell’enorme evoluzione che questa tecnologia ha sviluppato negli ultimi decenni. Se vogliamo continuare ad essere una potenza industriale manifatturiera, infatti, credo che non si possa scartare a priori l’energia nucleare che, con gli impianti di nuova generazione, è oggi il sistema probabilmente più funzionale ed ecologico che esista. Dalle fonti rinnovabili ricaviamo infatti quantità di energia troppo scarse per una produzione industriale energivora come quella che il nostro sistema manifatturiero richiede".

 

Dall'autoproduzione alle CER

Infine il vice presidente Uib conclude: "Sarebbe inoltre opportuno rivedere le dinamiche che governano il libero mercato, oggi troppo dipendente, per esempio, dal prezzo del gas e troppo poco dalle fonti rinnovabili. Un’altra strada che andrebbe maggiormente incentivata è l’autoproduzione di energia da parte delle imprese, con lo scopo ultimo di rendere sempre più efficienti e sostenibili le imprese dal punto di vista dei fabbisogni energetici e del risparmio di risorse. Infine, una buona notizia in questo senso è la tanto attesa approvazione da parte della Commissione Europea del decreto italiano che incentiva le CER, Comunità Energetiche Rinnovabili: uno strumento importante per lo sviluppo dell’energia da fondi rinnovabili e per la transizione ecologica".

 

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