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News - 10/10/2022

Recycling Hub, ecco perché il Biellese è un ottimo candidato

Le parole del vice presidente Paolo Barberis Canonico sulla rivista "How To Spend It"

 

Il progetto di realizzare il Recycling Hub per il settore tessile nel distretto biellese è stato al centro dell'articolo pubblicato sul nuovo numero della rivista How To Spend It. A spiegare perché Biella è il territorio ideale per questa iniziativa, è stato Paolo Barberis Canonico, vice presidente dell'Unione Industriale Biellese con delega a Sostenibilità, Sviluppo delle Filiere, Economia d'Impresa.

 

Accordo industriale atteso entro il 2022

Il Biellese è "l'unico distretto con la filiera tessile completa - ha spiegato il vice presidente Uib - : le filature, tanti nomi eccellenti della moda e i produttori di macchinari, che abbiamo coinvolto in maniera attiva. Se, poi, l'obiettivo è far fare meno strada possibile ai materiali, penso che l'Italia dovrebbe arrivare ad avere almeno cinque hub, posizionati vicino alle aree di produzione: tre al nord, tino verso il centro e uno nella zona a sud di Napoli, che ha volumi molto rilevanti nel settore della biancheria per la casa e dei tendaggi".

L'obiettivo è chiudere l'accordo industriale entro fine 2022 e partire con la costruzione del polo, che richiederà circa un anno: "Il vero ostacolo - ha proseguito Barberis Canonico - è l'avvio del network di raccolta, che è in capo ai Comuni e la cui gestione non è ancora stata definita. Poi serve che il governo determini il sistema che regolerà la remunerazione dei chili raccolti. È l'ultimo dato che ci serve per finalizzare il business plan e partire".

 

Sostenibilità: i due obiettivi da raggiungere

"Oggi la maggior parte del tessile destinato al riutilizzo viene inviato in Paesi a bassissimo costo di manodopera in particolare Pakistan e Bangladesh - ha ricordato il vice presidente -. Qui viene fatta una selezione e un'iniziale lavorazione, prima di essere rispedito in Occidente per quelle successive. Di fatto, si perde il controllo del processo: non si sa chi lavori i materiali e in che condizioni lo faccia. Penso che l'obiettivo dell'Unione Europea sia duplice: riappropriarsi della filiera assicurandosi che sia rispettosa delle normative, dell'ambiente e delle persone e raggiungere un recupero tessile del 100 per cento, perché si tratta di un materiale riutilizzabile all'infinito o quasi".

 

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