Una veduta di Roj, azienda protagonista di questa edizione di Bifuel
Proseguono a pieno ritmo i lavori di BiFuel Tech Edition, il progetto “ibrido” di collaborazione fra scuola e impresa del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese. Il progetto si concentra su un unico settore, la meccatronica, grazie all’azienda partner di questa edizione: ROJ. I 24 partecipanti sono studenti degli Istituti di Istruzione Superiore, degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e delle Università. Divisi in 4 team eterogenei per età e percorso formativo, ma complementari per competenze, i ragazzi dovranno sviluppare un progetto innovativo di sviluppo prodotto nell'ambito dell'Agricoltura 4.0.
Ora si entra nel vivo del progetto
Lorenzo Grosso, vice presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Uib, referente del progetto, spiega: "Stiamo entrando nel vivo di BiFuel: i team hanno completato il primo ciclo di attività che è stato incentrato sull'apprendimento del metodo scelto per portare avanti il progetto (metodo scrum), sul consolidamento dei team, sulle ricerche di scenario e sul brainstorming. I ragazzi hanno già potuto ricevere i primi feedback sia dal punto di vista tecnico, sia rispetto al metodo, che prevede momenti di confronto, collaborazione e contaminazione all’interno del team, fra i ragazzi e gli esperti in azienda e fra i diversi team".
Franco Oliaro, ad Roj, aggiunge: "Abbiamo costituito una palestra fantastica che fa invidia ai molti di noi che sono entrati nel mondo del lavoro, freschi di scuola e completamente ignari delle incognite quotidiane e delle dinamiche umane proprie di una squadra. E i ragazzi se la meritano: molti si sono dimostrati, da subito, intraprendenti; si sono scaricati il materiale tecnico reso disponibile e, quelli più tecnici, sono partiti in quarta con l’implementazione. Abbiamo quasi dovuto frenarli per consentire loro di apprezzare e metabolizzare il metodo di lavoro offerto dal formatore".
La parola ai tutor del Gruppo Giovani Imprenditori...
Il commento di Stefania Fiori
"I ragazzi vengono da un lungo periodo di didattica a distanza e distanziamento sociale che li ha fisicamente allontanati dal contesto di condivisione della realtà scolastica: lo stimolo del progetto di BiFuel è stato particolarmente apprezzato anche per questa ragione. Gli studenti stanno affrontando BiFuel, che è molto sfidante, tirando fuori le loro soft skills per imparare a lavorare insieme e questo è già un ottimo risultato".
Il punto di vista di Francesca Di Dio Busa
"Il team di lavoro si sta allenando sul problem solving, una delle grandi competenze del millennio: riuscire a essere parte attiva del progetto, superando i propri limiti e mettendo in evidenza le proprie competenze a beneficio del team, oltre a confrontarsi per trovare una soluzione, sono tutte capacità importantissime che il metodo scrum aiuta a sviluppare".
La dichiarazione di Alberto Pezzin
"Si tratta di un progetto molto ambizioso per i ragazzi, che stanno imparando a confrontarsi con una realtà diversa da quella a cui sono abituati e stanno sviluppando delle competenze molto importanti, non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto di approccio nei confronti del mondo del lavoro: lavorare in gruppo, pianificare le attività, gestirle in autonomia sono tutte capacità che saranno utili nel loro futuro lavorativo".
Le parole di Pietro Perona
"Sono entusiasta di questo inizio: messi alla prova su un terreno sconosciuto, i ragazzi hanno saputo affrontare la sfida con coraggio e ora stanno consolidando il lavoro in team e l'autonomia nella gestione. Soprattutto, stanno imparando una nuova modalità di approcciarsi al progetto, che prevede da parte loro una ricerca attiva delle informazioni: in questo contesto è fondamentale il ruolo di Roj, che mette a disposizione non solo i tutor tecnici ma anche una piattaforma con materiali aziendali che inquadrano gli strumenti disponibili. In questo modo possiamo trasferire agli studenti un'importante consapevolezza: anche il mondo del lavoro è fatto di costante apprendimento".
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