
Per Stefano Sanna, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese, Biella può e deve tornare ad essere un territorio attrattivo per chi vuole vivere, lavorare e innovare. In vista del convegno di Ucid Biella “Restare, tornare, venire”, nell'intervista di oggi sul Biellese Sanna affronta le principali sfide economiche e sociali che interessano il Biellese, a partire dal tema della demografia.
“L’invecchiamento della popolazione e la bassa natalità – spiega – rischiano di lasciare le imprese senza ricambio generazionale. Nei prossimi anni avremo più posti di lavoro che giovani disponibili: una sfida che riguarda la sopravvivenza stessa delle aziende.” Per questo, invita a superare l’immagine di Biella come “città dormitorio” e a pensare invece a una “città a misura di bambino”, capace di offrire qualità della vita e servizi adeguati.
Sanna sottolinea come imprese e territorio condividano lo stesso destino: “Un ambiente sano e vivibile è la base per la competitività. Dobbiamo migliorare l’offerta formativa, i servizi alla persona e le opportunità di crescita.”
Al centro della sua visione c’è anche il rapporto tra giovani e lavoro: “Le nuove generazioni non cercano solo un salario, ma un progetto di vita. Le aziende devono diventare luoghi di crescita, non semplici parcheggi.” Innovazione organizzativa e cultura d’impresa sono, per lui, le chiavi per migliorare produttività e motivazione.
Conclude con un appello alla responsabilità collettiva: “Non possiamo solo aspettare la politica. Serve una nuova mentalità, capace di rendere il Biellese un territorio dove restare, tornare e costruire futuro.”