Alla presentazione della seconda edizione di “Your Next Lodi 2030” ha preso parte anche Stefano Sanna, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriale Biellese, che ha commentato l'indagine su Lodi in confronto ad altri territori analoghi come Biella e Belluno, accanto a Maria Lorraine Berton, presidente Confindustria Belluno Dolomiti, e Fulvio Pandini, presidente Sede di Lodi Assolombarda.
La ricerca "Your Next Lodi", realizzata dal Settore Centro Studi, Territorio e Ambiente e dall’Area Industria, Energia e Innovazione di Assolombarda, ha selezionato dieci province con "risorse in dotazione" (popolazione, addetti, unità locali) analoghe a Lodi, fra cui Biella, che sono posizionate generalmente nell'ultimo terzo della classifica nazionale. Ogni provincia presenta una propria caratterizzazione:
L'intervento del presidente GGI Uib, Stefano Sanna
"L'indagine condotta dall'Ufficio Studi di Assolombarda porta un interessante confronto fra economie di territori simili. Essi sono la casa dei nostri distretti produttivi ed è in quest'ottica che devono essere pensati i provvedimenti, non solo di politica industriale, ma anche in materia di trasporti, logistica, istruzione, formazione, università e ricerca. In questo senso, poter disporre di un Ufficio Studi in grado di analizzare le dinamiche a livello territoriale rappresenta senz'altro un valore aggiunto nell'interlocuzione con la Pubblica amministrazione e le forze politiche a tutti i livelli".
Il presidente del Giovani Imprenditori biellesi ha messo in luce punti di forza e di debolezza del territorio: "Come Uib da sempre cerchiamo di "fare sistema" con i vari soggetti del territorio, sia pubblici che privati e possiamo vantare risultati su diversi fronti: dalla formazione professionale post-diploma con ITS TAM e Accademia di filiera regionale, alla ricerca applicata (ad esempio con Magnolab) guardando al futuro con il Recycling Hub del Tessile.
Le nostre debolezze riguardano invece i collegamenti e le infrastrutture, sui quali la partita pare rimandata a un futuro ancora incerto; la dinamica demografica negativa, che per essere invertita deve vedere un territorio e delle aziende più attrattive, e i cicli congiunturali altalenanti del nostro principale settore manifatturiero (quello tessile) che sono sempre più violenti e ravvicinati".