CHI SIAMO
IMPRESE
SERVIZI
NOVITÀ
CONTATTI
HOME > News > Lavoro precario? `Il manifatturiero polarizzato su contratti stabili`

Rappresentanza - News - 06/06/2025

Lavoro precario? "Il manifatturiero polarizzato su contratti stabili"

Su Eco di Biella il punto di vista del presidente Uib, Paolo Barberis Canonico

 

Il presidente dell'Unione Industriale Biellese, Paolo Barberis Canonico, ha commentato i dati analizzati da Eco di Biella sulle assunzioni programmate elaborate dall'Indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, da cui emerge la preponderanza di contratti a tempo determinato o a termine come modalità di inserimento lavorativo.

 

Rispetto all'ultima indagine mensile, in particolare, le entrate programmate a maggio 2025 sono 960 (erano 990 nel 2024); nel 26% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 74% saranno a termine. Si concentreranno per il 64% nel settore dei servizi e per il 61% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (15%). In 56 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 14% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 30% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi alle persone (160 entrate previste), seguito dalle industrie tessili (150 unità), dai servizi di alloggio e ristorazione e dal commercio (140 in entrambi i settori) e infine dalle costruzioni (90).

 

"I dati devono essere guardati in controluce - spiega il presidente Uib -. Emerge che il manifatturiero è certamente più polarizzato sui contratti stabili di quanto non capiti, invece, nel settore dei servizi. Detto ciò, questo trend é soprattutto il frutto della grande incertezza congiunturale che caratterizza il momento. Va, pertanto, fatta attenzione a non sovrapporre questo fenomeno con la semplice maggior flessibilità introdotta nel mondo del lavoro: ciò sarebbe sbagliato, perché proprio i numeri dicono che una maggior flessibilità, per quota parte, determina anche l'aumento dei contratti stabili, soprattutto in certi settori. Viceversa, ogni forma di irrigidimento del mercato implica un calo. Le imprese investono in formazione e il licenziamento non é mai vissuto con superficialità. Utile, semmai, sarebbe creare, per esempio sul modello anglosassone, un sistema che sappia tenere insieme la necessaria flessibilità con la sicurezza".

A ciò va aggiunta la difficoltà di reperimento dei profili richiesti dalle imprese: un aspetto su cui Unione Industriale Biellese si impegna da tempo e su cui sono stati ottenuti risultati concreti, grazie ad azioni concrete come il sistema delle Academy di filiera regionali volute dalla vice presidente regionale, Elena Chiorino.

 

 

Siti partner:

Do not follow or index