Gli interventi di Giovanni Vietti, Ettore Piacenza e Francesco Ferraris
Nei giorni scorsi Giovanni Vietti, presidente dell'Unione Industriale Biellese e Francesco Ferraris, vice presidente Uib all'Education, oltre agli imprenditori Ettore Piacenza e Magda Zago, sono stati fra i relatori di Motore Italia Alto Piemonte 2023, il progetto editoriale e di comunicazione di Class Editori dedicato alle imprese che, con il loro dinamismo, assicurano la spinta fondamentale all’economia nazionale, e che sono esempi di capacità e creatività nel manufacturing e nei servizi invidiati all’Italia da tutto il mondo.
Le parole di Giovanni Vietti, presidente Uib e presidente Lauretana
"Un anno fa ero decisamente preoccupato per come si sarebbe evoluta la situazione nell'arco dell'anno, c'erano aumenti continui su tutte le materie prime. Per la nostra filiera (noi produciamo acqua) le principali materie prime sono gli imballi: avevamo crescite esponenziali. Purtroppo siamo stati costretti a ribaltare questo aumento di costi sui clienti, questo ci ha permesso di sopravvivere. Oggi sono più ottimista, c'è stato un assestamento su tutte le materie prime: pallet di legno, carta, plastica, vetro, gas e sostanze che vengono usate per lavare le bottiglie, fino al costo dell'energia. Direi che oggi la situazione è decisamente più tranquilla e, a mio avviso, possiamo guardare al 2023 con un certo ottimismo".
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Il commento di Ettore Piacenza di F.lli Piacenza Spa e presidente Sezione Lanifici Uib
"Il tessile è stato un settore gravemente colpito dalla pandemia durante il 2020 ma fortunatamente si è ripreso negli ultimi anni. L'aumento che si registra dal 2021 al '22 è del 36% circa, è uno dei settori che sta crescendo di più in Piemonte. Oggi forse il problema principale per noi imprenditori è il reperimento di persone qualificate. Grazie a Uib e ITS TAM abbiamo creato corsi specializzati per l'inserimento di personale che serve in questo momento a tutta la filiera".
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L'intervento di Francesco Ferraris
"Il vero pericolo che vedo per il futuro non è il mercato, perché finché riusciremo a fare un prodotto bello e ben fatto lo venderemo. Il problema è riuscire a farlo, a trovare le persone per farlo. Ci siamo resi conto che la scarsa attrattività è un problema non solo del tessile ma riguarda il manifatturiero in generale e non è solo italiano, è diffuso in tutta Europa e negli Usa. Il lavoro sta perdendo di attrattività, le nuove generazioni hanno un concetto di riconoscimento sociale diverso dal passato, non incentrato sul lavoro ma sul tempo libero.
Come rendere il lavoro più attrattivo? Intanto raccontando il "made in Italy" non solo come qualità di prodotto ma anche come qualità "di processo". Oggi dobbiamo convincere le persone a entrare nella nostra azienda e ci riusciamo quando spieghiamo che il nostro obiettivo è migliorare il nostro settore. Ad esempio, all'interno della nostra azienda abbiamo istituito un "Consiglio di amministrazione" parallelo, composto da chiunque all'interno dell'azienda sia stimolato ad approfondire progetti legati alla sostenibilità, che ha un suo amministratore delegato che può riportare le proposte all'ad dell'azienda.
In sintesi credo che per migliorare la nostra attrattività dobbiamo agire su tre fattori:
In questo modo potremo costruire il futuro della manifattura e del territorio".
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