Welfare - News - 13/07/2022
Il welfare aziendale …in poche parole.
Cos’è il welfare, per chi è, che vantaggi offre, come applicarlo in azienda.
Cos’è il Welfare Aziendale?
Il welfare aziendale comprende beni e servizi, prestazioni e somme che il datore di lavoro elargisce a favore dei suoi dipendenti, in alternativa alla retribuzione in denaro, con l’obiettivo di aumentare il loro benessere e di ottenere nel contempo importanti vantaggi fiscali e gestionali per l'azienda.
Alcuni esempi di servizi e beni che possono essere inclusi nel piano di welfare:
- Assistenza Sanitaria Integrativa
- Spese di vitto
- Servizi di trasporto collettivo e pubblico
- Servizi di educazione e istruzione
- Servizi di assistenza
- Prestazioni per il rischio di non autosufficienza
- Previdenza complementare
- Servizi sanitari
- Buoni acquisto o voucher
Chi usufruisce del welfare aziendale?
I beneficiari di un piano di welfare aziendale sono i lavoratori dipendenti. Alcuni servizi di welfare possono essere usufruiti anche ai familiari del lavoratore, quali ad esempio il coniuge, i figli, i genitori, ecc.
Perché il welfare? 10 buoni motivi per applicare il welfare in azienda
Per l’Azienda
- Contiene il costo del lavoro e riduce il cuneo fiscale, in quanto totalmente detassato
- Incrementa la produttività
- Premia le performance
- Attrae nuovi talenti e riduce il turn over
- Sostiene il reddito dei lavoratori
Per il Dipendente
- Aumenta il potere di acquisto
- Favorisce il work life balance
- Offre vantaggi fiscali
- Rafforza la relazione con l’azienda
- Migliora la qualità della vita
I vantaggi fiscali del welfare raccontati attraverso un esempio
Il più grande vantaggio di poter usufruire di servizi welfare per il lavoratore consiste nel fatto che i beni e i servizi ricevuti sono totalmente detassati. Vi proponiamo in sintesi un esempio che compara l'erogazione di premio in denaro del valore di 1000 euro con l'erogazione di servizi welfare dello stesso valore, evidenziandone i vantaggi fiscali per il dipendente, e per l'azienda.
Vantaggi per il dipendente
Da sottolineare inoltre che l'importo del welfare non aumenta l’imponibile fiscale del lavoratore e quindi non influenza la misura delle detrazioni fiscali. Il welfare inoltre non aumenta le soglie reddituali ai fini ISEE e non colloca il dipendente nella aliquota per scaglioni Irpef superiore (es. dal 23% al 27%).
Vantaggi per l'azienda
Anche per l’Azienda uno dei vantaggi legati all’introduzione del welfare è il contenimento del costo del lavoro. Riprendendo l’esempio precedente Infatti, l’importo riconosciuto a titolo di aumento retributivo determina un costo per l’Azienda di circa 1.420 euro (contributi INPS, premio INAIL e quota di TFR). Se lo stesso importo fosse concesso in servizi welfare, il costo per l’Azienda sarebbe pari a 1.000 euro, con un risparmio di 420 euro (l’importo concesso a titolo di welfare non è assoggettato alla contribuzione INPS e INAIL e non è utile ai fini della maturazione del TFR, oltre che degli altri istituti contrattuali).
Come introdurre il welfare in azienda?
La legge prevede due modalità di applicazione del welfare in azienda:
- Welfare volontario: è concesso dal datore di lavoro senza alcun obbligo di natura legale, contrattuale o regolamentare, può essere introdotto una tantum, senza vincolo di continuità.
Il datore di lavoro può dedurre dal reddito d’impresa le spese sostenute per l’erogazione di servizi di welfare nei limiti del 5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente. - Welfare obbligatorio: è riconosciuto dal datore di lavoro a seguito di un accordo sindacale, di una conversione in welfare di premi di risultato (PdR) o di un regolamento aziendale unilaterale. Consente l’applicazione di benefici fiscali e contributivi, oltre la soglia del 5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente.
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