Esce al cinema "Il Patto della Montagna", il film documentario sul primo accordo di Italia e in Europa che affermò la parità salariale tra uomo e donna.
Avvenne a Biella, durante la Resistenza. Un tema importante ancora oggi.
Il film documentario è di Manuele Cecconello e Maurizio Pellegrini. Una produzione di VideoAstolfo e Jean Vigo Italia di Elda Ferri (coproduttrice del film premio Oscar “La vita è bella” di Roberto Benigni e di tanti altri film indimenticabili), con la produzione esecutiva di Francesca Conti (Acta). Con Argante Bocchio, Christian Pellizzari, Sara Conforti, Nino Cerruti.
Realizzato anche con il sostegno dell'Unione Industriale Biellese.
PROIEZIONI PROGRAMMATE
Candelo, Cinema Verdi, 23 aprile, unica data 4 proiezioni h. 20.00 - 20.30 - 22,00 - 22,30.
Firenze, Cinema La Compagnia, 25 aprile h. 19,30 - 26 aprile h. 15,00 - 27 aprile h. 19,00
Torino, Cinema Massimo, 2 maggio, h. 20,30
Milano, prossime date
Trailer IL PATTO DELLA MONTAGNA from VideoAstolfoSullaLuna on Vimeo.
A guerra aperta, tra il 1943 e il 1945, nel Biellese si conducono trattative segrete tra imprenditori tessili, operai e partigiani per tutelare la produzione e ottenere migliori condizioni lavorative. Si arrivò ad un risultato straordinario: la parità salariale tra donne e uomini, una conquista che a livello internazionale sarà raggiunta solo negli anni ‘60. Per la prima volta in Europa, in tempo di guerra, le rappresentanze del mondo del lavoro cercano – sotto la protezione dei partigiani – di riattivare dal basso quelle dinamiche democratiche necessarie alla ripresa dello sviluppo: un esempio di coraggio, organizzazione e lungimiranza storica.
A raccontarlo è Argante Bocchio, Comandante Massimo, ultimo testimone lucidissimo di quei fatti straordinari. E le parole si intrecciano con i ricordi di Nino Cerruti, il famoso stilista internazionale, figlio di quell’imprenditore che firmò il Patto in rappresentanza del settore. Ad interpellare questi grandi testimoni è la curiosità di due giovani stilisti: Christian, che utilizza tessuti biellesi per le sue collezioni che sfilano sulle passerelle dell’alta moda di Milano, e Sara che lavora con la memoria dei vecchi operai. Da questo incontro tra generazioni distanti nasce l’idea di creare un omaggio alla storia comune e al partigiano che tutto fece cominciare.