L'eccesso di burocrazia è stato uno dei temi affrontati dal presidente Emanuele Orsini all'Assemblea Nazionale di Confindustria. Ad approfondire l'argomento è stato Stefano Sanna, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriale Biellese, intervistato dalla Nuova Provincia di Biella.
"Da una parte c'è la burocrazia con cui conviviamo da decenni e che troviamo a tutti i livelli. Non mi riferisco solo alle aziende, ma anche ai privati cittadini. Chiunque di noi sa bene che anche ottenere un semplice certificato comporta una serie di procedure spesso lunghe e farraginose. Dopo così tanti anni, temo che la burocrazia e le regole ci appartengano ormai culturalmente. Anche i tentativi di semplificazione, paradossalmente, hanno finito per generare nuove norme - afferma il presidente GGI -. Dall'altra parte c'è l'interpretazione. Le aziende non devono fare i conti solo con la burocrazia, ma anche con il modo in cui essa viene interpretata da diversi soggetti. Un grande numero di regole e una moltitudine di figure incaricate di farle rispettare generano inevitabilmente dissonanze, che portano imprenditori e cittadini a "sbagliare". Anche chi cerca di fare tutto nel migliore dei modi, a volte incappa in refusi. Questo è desolante".
"Per troppi anni anche a livello europeo si è seguita la tendenza a creare regole prima ancora che l'innovazione si concretizzasse - conclude Sanna -. L'errore sta nell'approccio: prima si dovrebbe sperimentare concretamente, poi regolamentare".