Informazione per la gestione - 30/09/2019
Sistema Moda Italia, giovedì 26 settembre a Milano, ha voluto fare il punto della situazione sul complesso delle attività che ha intrapreso nel campo dell’education, quindi sul rapporto tra sistema delle imprese e mondo della formazione scolastica, con particolare riferimento alla formazione tecnica e professionale per il settore tessile abbigliamento moda.
Lo ha fatto in una sede di grande valore storico e simbolico: l’istituto Tecnico Caterina da Siena di Milano, oggi condotto dalla dirigente scolastica prof.ssa Antonella Cutro, che da oltre 100 anni è fortemente impegnato nella formazione di tecnici e professionisti della moda, per testimoniare, anche nella scelta della sede, che “La Moda è per i giovani”: l’industria della moda nel suo complesso, e il settore tessile abbigliamento in particolare, offrono ai giovani una gamma di professioni molto vasta, molto richieste dalle imprese e in grado di assicurare grandi soddisfazioni da tutti i punti di vista, non ultimo quello economico.
Al convegno ha partecipato Pier Francesco Corcione, direttore di Unione Industriale Biellese e presidente della Fondazione Its Tam, che ha ricordato come sia importante cambiare velocità nell'adeguamento del sistema attuale: "Stiamo perdendo generazioni di studenti e di imprese nell'attesa di avere profili professionali ritagliati sulle effettive necessità del mondo del lavoro: un sistema che già oggi esiste attraverso gli Its, che garantiscono un tasso di occupazione che supera il 90%".
All'evento di carattere nazionale è seguito, venerdì 27 settembre, le “NOTTI DELLA MODA”, cioè molti eventi pubblici a livello locale, cittadino o provinciale, organizzati in tutte le regioni dai migliori istituti tecnici per la moda riuniti nella RETE TAM (attualmente composta da circa 80 scuole), in collaborazione con le imprese del settore locali e le loro associazioni. Un evento che a Biella viene organizzato dall 'IIS Q.Sella e che vede la partecipazione di imprenditori e dell'Its Tam. Scopri di più.
Insieme, l’evento nazionale e quelli locali, danno il via ad una massiccia campagna di orientamento verso le professioni della moda e in favore dell’iscrizione dei giovanissimi ai corsi degli istituti tecnici e professionali dedicati al settore, che ha come obiettivo primario quello di aumentare il numero delle le iscrizioni fin dalla prossima scadenza di gennaio 2020, per l’anno scolastico 2020-2021.
L’appuntamento è stato introdotto dal Presidente di SMI, Marino Vago, che ha ricordato le motivazioni del rinnovato impegno dell’associazione nel campo dell’education: nella Moda sono previste quasi 50.000 assunzioni nei prossimi anni, a fronte di un numero di iscritti ai corsi tecnici e professionali assolutamente insufficiente. In particolare, a fronte di 48.000 figure richieste in 5 anni (quindi circa 9.000 figure anno) abbiamo 2800 studenti l'anno che escono da istituti tecnici e professionali e 160 da ITS, per un totale di meno di 3000 nuove figure formate l'anno. C’è quindi grande disponibilità di lavoro qualificato per i nostri giovani, in un settore economico che è tra i più importanti per tutto il Paese e che porta il “made in Italy” in tutto il mondo.
Sono stati quindi presentati, da Carlo Mascellani, Direttore Relazioni Industriali e Formazione di Confindustria Moda, i primi risultati dell’Indagine sui fabbisogni professionali delle imprese del tessile abbigliamento, che è in corso di svolgimento in tutta Italia nelle aziende del settore e che è frutto della collaborazione con Fondirigenti, il Fondo interprofessionale dei dirigenti industriali: al momento sono stati raccolti e sintetizzati circa 200 questionari, per oltre 300 aziende/unità produttive, su tutto il territorio nazionale e di tutti i comparti produttivi, dalla produzione di filati a quella della vendita dei capi finiti. L’indagine, che sarà completata entro il prossimo mese di novembre, ha posto sotto osservazione 37 profili professionali, raggruppati in aree professionali: 6 dell’area manageriale, 22 a carattere tecnico, 9 dell’area operativa.
Per ogni profilo, l’indagine sta mettendo in rilievo: il grado di importanza (e di criticità) complessivo, nel comparto di riferimento e nel territorio; la difficoltà di reperimento della figura sul mercato del lavoro; le competenze più importanti che sono richieste per quella figura professionale dalle imprese, oggi e nel futuro.
I risultati definitivi dell’indagine saranno alla base del lavoro di collaborazione già in atto tra il Comitato Education di SMI (presieduto da Paolo Bastianello), la Rete TAM, la Rete degli ITS Moda e il Ministero dell’Istruzione per migliorare l’offerta formativa per il settore, tramite il rinnovamento dei programmi scolastici e un nuovo impegno nell’aggiornamento dei docenti.